Associazioni di consumatori ed intervento ad adiuvandum

imageLa Prima Sezione Civile della Cassazione con ordinanza interlocutoria n. 3323 del 19.2.2016  ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione, ritenuta di massima di particolare importanza, concernente l’ammissibilità dell’intervento “ad adiuvandum” di un’associazione esponenziale dei consumatori/risparmiatori in un giudizio individuale, promosso da una pluralità di essi per denunciare la lesione di diritti riconosciuti dalla legge in virtù dell’asimmetria informativa e contrattuale caratterizzante il loro rapporto con l’intermediario finanziario.

Ecco il link al l’ordinanza sul sito della Corte di Cassazione

 

Cass Civ Sez I 19.2.2016 n. 3323 (ord)

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Questioni sulla titolarità attiva o passiva del diritto conteso

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con la sentenza N. 2951 del 16.2.2016 ha fissato due importanti principi di diritto in tema di titolarità attiva o passiva del diritto controverso.

  1. Le contestazioni da parte del convenuto della titolarità del rapporto controverso dedotta dall’attore hanno natura di mere difese, proponibili in ogni fase del giudizio, senza che l’eventuale contumacia o tardiva costituzione assuma valore di non contestazione o alteri la ripartizione degli oneri probatori, ferme le eventuali preclusioni maturate per l’allegazione e la prova di fatti impeditivi, modificativi od estintivi della titolarità del diritto non rilevabili dagli atti.

  2. La titolarità della posizione soggettiva, attiva o passiva, vantata in giudizio è un elemento costitutivo della domanda ed attiene al merito della decisione, sicché la relativa allegazione e prova incombe sull’attore salvo il riconoscimento, o lo svolgimento di difese incompatibili con la negazione, da parte del convenuto.

Ecco il link al sito della Suprema Corte per leggere la motivazione

Cass SU N. 2951 del 16.02.2016

 

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Intervista su IusLaw Radio circa il gruppo Facebook PCT processo civile telematico

IUSLAW RadioBreve intervista su IusLaw Radio sullo sviluppo del Gruppo facebook PCT processo civile telematico (é il secondo intervento, dal minuto 10:18)

Ecco il link

https://www.spreaker.com/user/8629356/4a-edizione-sperimentale-21-02-2016

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Le attestazioni di conformità nel PCT aggiornate a gennaio 2016

In tema di attestazioni di conformità nel processo civile telematico si sono avuti importanti cambiamenti sia dopo il D.L. 83/2015 e la legge di conversione n. 132/2015 sia poi a seguito dell’emanazione da parte del DGSIA delle nuove Specifiche tecniche previste dall’art. 16 undecies del D.L. 179/2012 quale introdotto dalle norme del 2015, Specifiche tecniche emanate il 28.12.2015 ed entrate in vigore il 9.1.2016 (in altro articolo sono state pubblicate tali Specifiche e illustrate le novità dalle stesse apportate).

Il file con le attestazioni  aggiornato è nella sezione PCT del presente sito.

Clicca qui per andare alla pagina con le attestazioni di conformità

 

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La Cassazione commenta la depenalizzazione

pena 3L’Ufficio del Massimario – Settore Penale della Corte di Cassazione con Rel n. III/01/2016 del 2 febbraio 2016 ha commentato le recenti novità legislative in tema di depenalizzazione introdotte con il D.Lvo 15 gennaio 2016 n. 7 ed il D.Lvo 15 gennaio 2016 n. 8 pubblicati nella G.U. n. 17 del 22 gennaio 2016 ed entrati in vigore il 6 febbraio 2016.

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Corte di Cassazione Penale: rassegna anno 2015

L’Ufficio del Massimario – Settore Penale della Corte Suprema di Cassazione  ha pubblicato in data 28.01.2016 sul sito della Corte una repertorio ragionato sugli orientamenti delle Sezioni penali nel corso del 2015.

L’opera é divisa in quattro parti: la prima (da pag. 21 a pag. 271) riguardante le questioni di diritto sostanziale,  la seconda (da pag. 272 a pag. 377) sulla legalità della pena, la terza (da pag. 378 a pag. 641) le questioni di  diritto processuale, la quarta parte sulle confische (da pag. 642 a pag. 717).

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La Cassazione non può applicare d’ufficio l’art. 131 bis c.p.

Cass. Pen. Sez V 29.01.2016 n. 3963

La Quinta Sezione penale, nel respingere la richiesta di applicazione della causa di non punibilità ex art. 131-bis cod. pen. contenuta nella memoria difensiva presentata tardivamente, ha implicitamente escluso che la Corte di cassazione possa rilevare d’ufficio, ai sensi dell’art. 609 comma 2 cod. proc. pen., la sussistenza della particolare tenuità del fatto. Trattasi della sentenza n. 3963 pubblicata il 29.01.2016

Il link alla motivazione sul sito della Suprema Corte è all’inizio di questo articolo.

Cassazione 5

 

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Corte di Cassazione Civile: rassegna anno 2015

L’Ufficio del Massimario – Settore Civile della Corte Suprema di Cassazione ha pubblicato in data 28.01.2016 sul sito della Corte una repertorio ragionato sugli orientamenti delle Sezioni civili nel corso del 2015.

L’opera é divisa in due volumi: il primo (da pag. 1 a pag. 599) riguardante i principi di diritto sostanziale ed il secondo (da pag. 600 in poi) i principi di diritto processuale.

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Iscrizione a ruolo dell’appello con velina: é valida o no?

iscrizione a ruoloIl dubbio se lo pone anche la Corte di Cassazione tant’é che la Seconda Sezione Civile con ordinanza interlocutoria n. 25529 del 18.12.2015 ha rimesso gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite di un ricorso sulla questione dell’iscrizione a ruolo delle cause d’appello “con velina”: se ne derivi l’improcedibilità o una nullità sanabile; se per l’eventuale sanatoria basti la costituzione dell’appellato o necessiti il deposito dell’atto originale; se il deposito debba avvenire entro la prima udienza o possa seguire nel corso del giudizio.

Di seguito la motivazione del provvedimento direttamente sul sito della Suprema Corte

Cass. Civ. Sez. II 18.12.2015 n. 25529 ord.

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Validità della notifica dell’appello a difensore cancellato dall’abo: la parola alle Sezioni Unite.

notifica4La Prima Sezione, con ordinanza 1611 del 28.01.2016,  ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione, tuttora oggetto di contrasto, riguardante la validità, o meno, della notificazione dell’atto di appello eseguita, ex art. 330 c.p.c., al difensore della controparte costituita, ancorché quest’ultimo risulti precedentemente cancellato dall’Albo degli avvocati.
La motivazione sul sito della Suprema Corte seguendo il link sottostante
Cass. Civ. Sez. I 28.01.2016 n. 1611 ord.
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Ordinanza ex art 348 ter c.p.c. e sua ricorribilità.

Cassazione 3Con sentenza n. 1914 del 02/02/2016 le Sezioni Unite civili, a risoluzione di contrasto, hanno affermato che l’ordinanza di inammissibilità dell’appello adottata ai sensi dell’art. 348 ter c.p.c. è ricorribile per cassazione ai sensi dell’art. 111, comma 7, Cost., limitatamente ai vizi propri della stessa costituenti violazioni della legge processuale, purché compatibili con la logica e la struttura del giudizio ad essa sotteso, compatibilità che non sussiste ove si denunci l’omessa pronuncia su un motivo d’appello attesa la natura complessiva del giudizio “prognostico”, ponendosi, eventualmente, solo un problema di motivazione.
La motivazione sul sito della Corte segundo il seguente link
Cass. Civ. SU 1914 del 2016
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Cessato il rapporto di lavoro iniziano le pretese creditorie

lavoratore6La Sezione Lavoro ha trasmesso gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite della questione, ritenuta di massima di particolare importanza, relativa alla sussistenza, o meno, dell’obbligo del lavoratore, una volta cessato il rapporto di lavoro, di avanzare in un unico contesto giudiziale tutte le pretese creditorie che trovano titolo nella fine del suddetto rapporto, con conseguente integrazione, o meno, di un’ipotesi di abuso sanzionabile con l’improponibilità delle domande successive.
Lo ha deciso la Quarta Sezione Civile con ordinanza interlocutoria n. 1251 del 25/01/2016 di cui potete leggere la motivazione seguendo il link seguente che collega al sito della Cassazione
Cass. Civ. Sez. IV 25 gennaio 2016 n. 1251 (ord.)
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