Illegalità della pena e rilevabilità in caso di ricorso per Cassazione tardivo

   Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che in presenza di ricorso inammissibile perché presentato fuori termine non è rilevabile d’ufficio, in sede di legittimità, l’illegalità della pena, che potrà, tuttavia, essere dedotta davanti al giudice dell’esecuzione.
Lo ha stabilito la sentenza del 26 giugno / 3 dicembre 2015 n. 47766 la cui motivazione e’ leggibile sul sito della Suprema Corte cliccando sul seguente link Cass. Pen. 47766/2015

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Ricorso per Cassazione dopo ordinanza ex art. 348-ter cpc: onere di allegare la comunicazione dell’ordinanza.

La Sezione Sesta-Lavoro ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione, ritenuta di massima di particolare importanza, se il ricorrente abbia l’onere, a pena d’inammissibilità del ricorso per cassazione, di allegare di aver ricevuto, e in caso positivo in quale data, la comunicazione dell’ordinanza d’inammissibilità dell’appello pronunciata a norma dell’art. 348-ter c.p.c.
Ciò con ordinanza interlocutoria n. 4738 del 10 marzo 2016. Ecco il link al sito della Cassazione per leggere la motivazione Cass. Civ. 10 marzo 2016 N. 4738 (ord)

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Procura alle liti e chiamata di terzo

compensi avvocatoLa procura alle liti conferita in termini ampi e comprensivi (nella specie, “con ogni facoltà”) è idonea ad attribuire al difensore il potere di esperire tutte le necessarie iniziative per la tutela dell’interesse della parte assistita, ivi inclusa la chiamata del terzo a garanzia cd. impropria.

Lo hanno stabilito le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con sentenza n. 4909 del 14 marzo 2016.

Di seguito il link per leggere la motivazione sul sito della Suprema Corte

Cass. Civ. S.U. 14 marzo 2016 n . 4909

La sentenza è particolarmente interessante in quanto fa un sunto degli orientamenti in tema di procura alle liti, chiarendo la differenza tra lo ius postulandi ed il rapporto interno con il cliente-mandante e, soprattutto, richiamando le evoluzioni giurisprudenziali circa il rapporto tra procura alle liti e domande riconvenzionali, appelli incidentali e chiamate in garanzia. Per le chiamate in garanzia impropria la Corte arriva a ritenere sufficiente la locuzione “con ogni facoltà” (v. pag. 10), ciò anche perché l’assistito con la procura  sceglie l’avvocato mentre i poteri del difensore discendono dalla legge – salva  espressa limitazione che il cliente voglia indicare -. Una interpretazione conforme agli artt. 24 e 111 Costituzione e rispondente al principio di economia processuale.

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Difetto di rappresentanza processuale e sua rilevabilità

Cassazione 5Il difetto di rappresentanza processuale è suscettibile di sanatoria, anche in grado di impugnazione, senza che operino le ordinarie preclusioni istruttorie ed è rilevabile d’ufficio pure in sede di legittimità, potendo la parte, in caso di contestazione esplicita, fornire la prova documentale della sussistenza della legittimazione processuale ai sensi dell’art. 372 c.p.c.

Lo hanno stabilito le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione con Sentenza n. 4248 del 04/03/2016 per leggere la motivazione della quale di seguito si riporta il link al sito della Suprema Corte

Cass. Civ. SU 4 marzo 2016 n. 4248

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Istituti di vigilanza: gli amministratori sono incaricati di pubblico servizio.

imageLa Sesta Sezione della Suprema Corte ha affermato che riveste la qualifica di incaricato di pubblico servizio l’Amministratore di un Istituto di vigilanza privata avente il compito di trasportare, contare, custodire e versare denaro per conto di terzi, in quanto trattasi di una mansione che richiede un bagaglio di nozioni tecniche e di esperienza, oltre ad un livello di responsabilità superiore a quello richiesto per lo svolgimento di incombenti solo materiali o di ordine. Trattasi della sentenza n. 6847 depositata il 22.2.2016

Ecco il link per leggere la motivazione sul sito della Cassazione

Cass. pen. sez. VI 6847/2016

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Abbandono di incapace e amministratore di sostegno

imageIn tema di abbandono di persone minori o incapaci, la Quinta Sezione ha affermato che l’amministratore di sostegno non risponde del reato di cui all’art. 591 cod. pen. in quanto, salvo che sia diversamente stabilito nel decreto di nomina, lo stesso non è investito di una posizione di garanzia rispetto ai beni della vita e dell’incolumità individuale del soggetto incapace ma solo di un compito di assistenza nella gestione dei suoi interessi patrimoniali.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione Quinta Sezione Penale con sentenza n. 7974 del 19.10.2015 / 26.2.2016 . Per leggere la motivazione sul sito della Cassazione segue il link

Cass. Pen. 7974/2016

 

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Onorari di avvocato e procedimento sommario

compensi avvocatoLe controversie per spese, diritti e onorari di avvocato, previste dell’art. 28 della l. n. 794 del 1942, come modificato dall’art. 34 del d.lgs. 150 del 2011, vanno trattate nelle forme del procedimento sommario, previsto dall’art. 14 del d.lgs. 150 cit., anche nell’ipotesi che la domanda riguardi l’an della pretesa.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione Sezione Sesta Civile con sentenza n. 4002 del 29/02/2016.

Segue il link per leggere la motivazione sul sito della Suprema Corte

Cass. Civ. Sez. VI 29 febbraio 2016 n. 4002

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Art. 346 c.p.c. e riproposizione delle eccezioni respinte.

codiceLa Seconda Sezione civile della Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria n. 4058 del 01/03/2016, ha rimesso gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione della causa alle Sezioni Unite per la risoluzione della questione, su cui vi è contrasto, se la parte pienamente vittoriosa nel merito in primo grado, per evitare l’acquiescenza ex art. 329 c.p.c. in caso di gravame da parte del soccombente, abbia l’onere di proporre appello incidentale sulle eccezioni implicitamente o espressamente non accolte nella sentenza di primo grado oppure se sia sufficiente la loro riproposizione nel giudizio di appello, ai sensi dell’art. 346 c.p.c..

La questione riveste un’importanza pratica notevole atteso che la fattispecie ricorre con una certa frequenza.

Ecco il link per leggere la motivazione sul sito della Corte di Cassazione

Cass. Civ. Sez. II 1 marzo 2016 n. 4058 (ord)

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Associazioni tra avvocati: chi tra gli associati non avvocati?

avvocatiIl Ministero di Giustizia ha emanato con DM 4.2.2016 n. 23 pubblicato sulla GU n. 50 dell’1.3.2016 il Regolamento che indica le categorie di soggetti non avvocati che possono entrare a far parte di un’associazione di avvocati.

Ecco il testo

DM 4 febbraio 2016 n. 23

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Messa alla prova e qualificazione del fatto

pena 2La Quarta sezione penale della Corte di Cassazione con sentenza n. 4527 depositata il 3.2.2016 (udienza 20.10.2015) ha affermato, in via incidentale, che, in caso di richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato, il giudice è tenuto a verificare la correttezza della qualificazione giuridica attribuita al fatto dall’accusa e può – ove la ritenga non corretta – modificarla, traendone i conseguenti effetti sul piano della ricorrenza o meno dei presupposti dell’istituto in questione. Di seguito il link per leggere la  motivazione presente sul sito web della Suprema Corte

Cass. Pen. 20.10.2015/3.2.2016 n. 4527

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Indirizzi PEC della Corte dei Conti

corte contiCon decreto della Corte dei Conti del 15.2.2016 pubblicato sulla G.U. Serie Generale n. 46 del 25.2.2016 sono stati fissati gli uffici e relativi indirizzi di posta elettronica certificata da utilizzare per la trasmissione telematica di atti e documenti nei giudizi dinanzi alla Corte dei Conti.

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Regolamento compensi delegati alle vendite giudiziarie

astegiudiziarie 1Sulla Gazzetta ufficiale Serie Generale del 24 febbraio 2016 n. 157 é stato pubblicato il Decreto del Ministro della Giustizia 15 ottobre 2015 n. 227 recante “Regolamento concernente la determinazione e liquidazione dei compensi per le operazioni delegate dal giudice dell’esecuzione ai sensi degli articoli 169 bis e 179 bis delle disposizioni di attuazione del codice di procedura civile”.

La nuova normativa sostituisce quella presente del decreto ministeriale 25 maggio 1999 n. 313 che é stato espressamente abrogato.

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